Il
santo G.B. Scalabrini (1839-1905) ha vissuto in un'epoca di grandi
trasformazioni e ne ha conosciuto i drammi. Allora, migliaia e migliaia
di italiani e di altri europei lasciavano il loro paese a causa della
povertà e andavano incontro alle incertezze e alle sofferenze
dell'emigrazione. G.B. Scalabrini avrebbe potuto fermarsi alla
compassione per tanto dolore e, invece, si è posto la domanda: "Come
intervenire?".
Si è assunto la responsabilità per i migranti che vedeva,
agendo a loro favore a tanti livelli.
"Profondamente innamorato di Dio
e straordinariamente devoto dell’Eucaristia,
egli seppe tradurre la contemplazione di Dio
e del suo mistero in un'intensa azione
apostolica e missionaria, facendosi tutto a tutti
per annunciare il Vangelo".
Giovanni Paolo II
"Il
dono dello Spirito dato a Scalabrini continua vivo in quanti il Signore
chiama a parteciparne. La fedeltà creativa a questo dono ha portato
allo sviluppo di una spiritualità che affonda le sue radici in
Scalabrini e nel carisma che il Signore ha donato tramite lui alla
Chiesa per il mondo della mobilità. Oggi sono molti coloro che,
confrontati con la realtà migratoria, trovano nella spiritualità
scalabriniana un tesoro cui attingere per vivere in pienezza la loro
vita cristiana.
Questo
tesoro comune è stato affidato a storie diverse per tempi, persone,
vocazioni e modalità: ciò costituisce una ricchezza da accogliere e
valorizzare proprio come primo laboratorio delle diversità. "
© Missionarie Secolari Scalabriniane
- 2022